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June 21, 2006

Italia, carcere per i giornalisti che pubblicano intercettazioni telefoniche

Dal sito dell'associazione Information Safety and Freedom

Al Senato si prepara un giro di vite sulla pubblicazione delle intercettazioni telefoniche. Un disegno di legge del senatore dell'Ulivo Guido Calvi (Ds), vicepresidente della commissione Affari Costituzionali, prevede addirittura il carcere per i giornalisti che pubblicheranno il contenuto delle intercettazioni di cui vengono a conoscenza. Pubblicare un'intercettazione, secondo il ddl, costerà da sei mesi ai quattro anni di carcere. Il provvedimento è stato assegnato il 14 giugno 2006 all'esame della commissione Giustizia di Palazzo Madama. Fulcro della proposta, l'introduzione di un nuovo articolo nel codice penale, il 617 - septies. Vi si legge che ''chiunque rivela indebitamente il contenuto di conversazioni o comunicazioni intercettate in un procedimento penale e coperte da segreto, delle quali e' venuto a conoscenza in ragione del proprio ufficio, servizio o qualita' o ne agevola in qualsiasi modo la conoscenza, e' punito con la reclusione da sei mesi a quattro anni''. Il carcere, secondo la proposta del senatore diessino, ''si applica anche a chiunque rivela, mediante qualsiasi mezzo di informazione al pubblico, in tutto o in parte, il contenuto di conversazioni o comunicazioni intercettate in un procedimento penale e coperto da segreto, quando dalla rivelazione derivi una lesione del diritto alla riservatezza''. Dunque anche i giornalisti rischierebbero facilmente di finire dietro le sbarre.