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June 28, 2006

Desperate Housewives a Bologna

BOLOGNA - Ciao, mi chiamo Simona (scusami, il mio vero nome preferisco non dirlo) ho 38 anni. Ho visto per caso questa tua nuova rubrica di posta del cuore, e dato che mi sono sempre trovata bene con i servizi offerti da Dada, ho trovato il coraggio di scriverti. Pensa, non ho mai scritto o parlato delle mie cose ad estranei, ma quando ci si sente sole come me... Forse tu puoi aiutarmi. Mi sono sposata quando è nata la primogenita, 8 anni fa, e ho smesso di lavorare come dirigente (ero responsabile delle risorse umane di un'importante gruppo bancario) su suggerimento e pressione di mio marito. "Tanto - mi diceva il mio uomo - basta il mio stipendio" per cui, lui si sarebbe sacrificato per tutti e io mi sarei goduta la figlia. Due anni dopo, nasce la secondogenita e mio marito praticamente non si fa più vedere in casa. Il suo lavoro lo porta sempre lontano dalla famiglia, almeno questo è ciò che mi racconta lui. Forse ha un'altra, ma ora come ora, non me frega niente. Io sono preoccupata per me. Avendo tanto da fare con le bimbe ("una è poca, due sono troppe" diceva la mia nonna) dapprima non me ne sono quasi accorta di essere sola (per fortuna, mia madre m'aiuta) mai poi, 3 anni fa ho conosciuto un uomo all'asilo. Lui è il padre di un suo compagnuccio di classe. Ci siamo incontrati qualche volta alle festicciole dei bimbi, ai saggi e alle recite di fine anno, ma nulla di più. Eppure lui mi piace, mi dà la carica ogni volta che lo vedo (al contrario di mio marito) e vorrei conoscerlo un po' di più. Lui mi sorride, è gentile e disponibile. Ogni volta che può parlarmi con qualche scusa, lo fa. Che devo fare? non mi sento pronta per una relazione, ma lo sogno la notte...


Cara Simona, la tua situazione è abbastanza normale fra le giovani mogli con figli piccoli. Con questo non voglio dire che "mal comune mezzo gaudio" (visto che ti piacciono i proverbi :-) ma semplicemente che la quotidianeità è, alle volte, piuttosto difficile da sopportare, specialmente se manca la complicità con il partner. E... ci si sente sole. E la voglia di evadere, di cambiare diventa fortissima. Conosco diverse donne alle quali è successo più o meno lo stesso, che alla fine sono riuscite a risolvere tutto e oggi sono delle donne felici. Quasi sicuramente, questo tuo interesse per quel genitore non ha fondamenta, altrimenti, forse, qualcosa sarebbe già successo. Voglio dire, che se tu dovessi davvero approfondire questa conoscenza, probabilmente te ne pentiresti prima di arrivare in fondo. Certo, alle volte, è bene "toccare con mano" per capire quello che si vuole davvero, ma il mio consiglio è quello di cercare di riavvicinarti al padre delle tue figlie (anche proponendogli con una terapia di coppia) prima di prendere iniziative che potrebbero cambiare radicalmente la vita tua, delle tue bambine e naturalmente di tuo marito...

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Fonte: batticuore.blog.dada.net categoria: la posta del cuore